lunedì, febbraio 26, 2007

Autostop nella tempesta

La montagna australiana continua a respingermi. Come vi metto piede una nube di dimensioni intercontinentali si materializza, costringendomi a tornare sui miei passi tra fulmini che sembrano bombe atomiche. E cos' dopo aver appena intravisto le Blue Mountains, sabato ho appena intravisto il Royal National Park.

E' un'area montagnosa che si sviluppa per 40 Km lungo la costa a circa un'ora di treno da Sydney in direzione sud. La caratterizzano i soliti enormi eucalipti e baie che ricordano la Sardegna. Cronulla, stazione d'arrivo del treno, e' un posto incantevole. I locali vivono di turismo e lo spirito amichevole dei locali da' in quelle viuzze la miglior mostra di se'. Nel tempo di un cappuccino ben tre persone dello staff sono venute fuori per condividere le loro esperienze europee, tra divertimenti e vicissitudini.

Attratti da cotanta ospitalita', io e il mio socio italiano di giornata ci siamo decisi a trascorrere la' due giorni. E da li' e' partito tutto. Nessun posto disponibile lungo il cammino sulla costa. "L'unica chance - spiega per telefono l'addetta del parco - e' nel bushwalk camp vicino a Audley". Il sole brilla invitante e, anche senza tenda, la risposta e' si'.

Audley doveva essere a due o tre ore di marcia, ma il sentiero che vi conduce e' ignoto ai locali stessi che indicano direzioni contrastanti. Dopo tre o quattro fallimenti si fa tempo di autostop. Subito riuscito con una coppia in vacanza che ci alletta il viaggio con un "Nessun dorma" pescato tra i cd. Venti minuti di lirica e siamo a Audley.

Il luogo e' un centro visita bar in mezzo al nulla. E da li' - ci dicono con leggiadria - ci vuole un'altra ora e mezza di cammino per raggiungere il camping. "Che attrezzature ci sono?", chiedo. "Oh, niente - risponde l'australiana sbattendo gli occhi dietro i suoi occhialoni quadrati - solo una sorta di bagno e acqua corrente".
"Avventuroso", penso tra me e me, mentre un altro pensiero mi sovviene. "Ma - chiedo ancora - qui non ci sono animali pericolosi, vero?".
'Certo che ci sono. Ci sono molti serpenti e ragni qui, ma di solito stanno sulle loro. Comunque non mettete le scarpe fuori dalla tenda perche' vi entrano volentieri. Lasciatele dentro o sul tavolo se c'e'".
Augurandomi che il tavolo ci sia, mi riprometto di essere io a dormire su di esso, chiudendo ogni varco tra me e la natura...

Tutto questo pero' non e' mai successo. Dopo due ore, fradici fino alle ossa (ma da buona guida avevo un bel cambio) eravamo di ritorno a Audley. Tutto chiuso, nessun in giro e troppo tardi per ogni mezzo pubblico. Il dito si affaccia di nuovo verso l'asfalto, unica ancora di speranza tra il nulla e la civilta'. Due auto ed e' di nuovo missione compiuta. A fermarsi e' un pick-up. "Dove andate ragazzi?", chiede Adrien, il ragazzo della coppia.
"Qualsiasi stazione per prendere la metro per Sydney sarebbe una benedizione".
"Andate a Sydney. Anche nopi andiamo la'", interviene Kelly. "Dobbiamo solo caricare un materasso da un garage lungo la strada. Vi dispiacerebbe darci una mano?".
Le goccioline dal mio cappello cadevano verso l'alto dalla gioia. Avrei tralocato loro la casa per ripagarli del passaggio. Veloce, comodo e pieno di consigli sui locali per bere una birra con qualche autentico australiano sulle note di un po' di jazz.

Un'ora dopo era gia' tempo di gongolarsi dell'avventura con gli altri viaggiatori dell'ostello.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

"Il successo ha molti ladri, il fallimento è un povero orfanello" diceva J.F. Kennedy.
Allora Silvio cerca di rubare tutto e portare a casa molto, di vivere intensamente penetrando nei fatti e nei cuori, nelle tormente e nelle amache,... di assaporare tutto, anche la pioggia e la tempesta, di gustare, di immortalare, di memorizzare, di capire, di ... tutto con gioioso spirito di avventura vivendo il prezioso presente senza preoccuparti per il domani, scrollandoti l'acqua dalla testa e dalle spalle per ripartire nuovamente con più lena.
Infinite poi saranno le belle sorprese della vita e il tuo domani ti aspetta ... a braccia aperte ... per accoglierti nella sua GRANDEZZA.
SEI FORTEEEEE!!!!!!

silviomini ha detto...

Si' ma non sono mica un personaggio dell'iliade... Ne' Achille ne' Ettore! Io mi "cago in mano spesso" e con la mia sana dose di paura conto di portare a casa la pellaccia per lungo tempo ancora.
Sai come'e': essere troppo super eroi e' come il fumo. Accorcia la vita.

Anonimo ha detto...

E questa non la chiami saggezza?
Evvaiiiii...!!!

Anonimo ha detto...

E poi ... se non porti a casa la pelle, come facciamo noi a consolare l'ingente schiera delle tue infrante vedovelle?