sabato, settembre 13, 2014

Il mascarpone intangibile

Il mio letto è un materasso vicino a un baule. Sul divano scorrono i fili della luce. Lungo il corridoio sono disposte le valige, mie e degli altri due compagni d'avventura con cui condivido la stanza. Quando telefoniamo a casa, spagnolo, greco e italiano si mischiano nell'aria, convergendo nell'inglese.

L'appartamento poggia all'angolo della strada. Da una parte il ristorante tailandese, dall'altro il negozio di capelli brasiliani. Oltre i binari del tram, il supermercato cinese. Ha quasi tutto, tranne pane, olio e latte.

Ieri sera, ho passeggiato in una galleria con una mostra sul valore del niente. E ogni giorno, passo ore con i compagni d'avventura sulle rive della Mosa, all'Aia o ad Amsterdam per individuare e gestire il valore del capitale intangibile.

Diciamocelo. Le cose troppo solide che durano a lungo e vanno mantenute un po' di spaventano. E così, su due piedi, sono sempre più convinto di una cosa. La logica ti accompagna ogni giorno per raccogliere le informazioni sul mondo che ci circonda. Ma è solo in un attimo di follia ed emozione che puoi decidere di prendere in mano quelle informazioni e cambiare il mondo, in piccolo, a modo tuo, una parola dopo l'altra.

Domani mi preparo a quel momento con un buon mascarpone. Mezzo chilo di formaggio, tre uova, sei cucchiaie di zucchero e un po' di cioccolato per decorare il tutto.