Sto odiando l’ordine dei giornalisti. Ogni volta che ci passo per perfezionare l’iscrizione ignorano gli articoli e mi commissionano altre 150 pratiche per l’accertamento dei pagamenti. Più che un giornalista mi sembra di dover diventare un fiscalista...
Questa è una delle cause per cui comincio a odiare la professione. E quest’odio forse è la ragione per cui ieri, dopo aver perso il treno, sono stato da Feltrinelli ad acquistare un piccolo pamphlet di Jacques Derrida intitolato “...soprattutto niente giornalisti!”.
E’ una simpatica riflessione su mass media e religione e sul rilancio che la Tv ha dato al religioso. Quest’ultimo sentimento, scrive il filosofo francese, è un atto di fede: la religione dice “credimi!”. Esattamente come fa la Tv, un mezzo che cerca di annientare la propria tecnicità per invitare l’ascoltatore a credere che lo schermo sia uno specchio della realtà. La Tv dice “credimi! Ciò che vedi è ciò che è”.
La simbiosi tra senso religioso e mass media è valida per tutte le religioni, ma per il Cristianesimo lo è di più. I Cristiani sono gli unici ad avere un Dio che si è fatto uomo, quindi un Dio che si vede. Il Papa alza l’osta e dice: “Credimi”. Quando è arrivata non ha fatto altro che dirlo guardando la telecamera.
Interessante giochino, insomma. Due atti di fede consecutivi: dalla Chiesa alla telecamera e dalla telecamera al pubblico. E il gioco funziona così bene che la gente “crede” anche quando il Papa parla di cose che con Dio non c’entrano molto. Ma si sa: se si gioca sulla fede, la ragione ha pochi margini. Credetemi! :-)
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