Leggende romagnole, avventure metropolitane, suggestioni dal mondo e altre divagazioni in evoluzione pluriennale.
domenica, ottobre 01, 2006
Un giorno e nove scatti, un cinghiale e niente palle
Nove scatti per un giorno. Picasa, un piccolo software di google per l’archiviazione delle immagini, ha scelto di unire così alcuni delle fotografie scattate sabato 30 settembre tra lago di Ponte e il Colle del Tramazzo. Il collage, pur con qualche taglio a piedi, cappelli e funghetti, racconta di pause, punti panoramici, momenti di cammino “fintamente” difficili e soste attorno ai frutti del bosco.
Picasa però non può raccontare i consigli culinari di Ira, la ragazza spagnola del gruppo. Parlavamo delle specialità di cinghiale. “Buone” dice lei, che, oltre a salsiccia e insaccati, è abituata anche a mangiare braciole e bistecche. “Però”, aggiunge subito mimando l’atroce destino: “Il maschio no. Al maschio devi tagliargli le palle, se no fa schifo”.
In verità, in verità, Ira vi dice, se in tavola vi portano carne di cinghiale, accertatevi sempre che sia una femmina o che sia un maschio castrato. Se un cinghiale ha le palle, non è il caso di mangiarlo.
Parola di Ira. Buon appetito.
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