Un giorno decisi che avrei dovuto costruire qualcosa. Non necessariamente una casa o un muro, ma qualcosa, anche solo un’idea, ma che andasse al di là delle mie idee. Senza troppa originalità decisi che avrei raccontato qualcosa: senza inventare nulla, ma solo mettendo in parole scritte, con quel tocco di ordine in più che non guasta mai, storie e storielle che esistevano già. Ne trovai tante e più ne raccoglievo e più ne trovavo. Decisi allora che avrei costruito un contenitore per conservarle tutte: non necessariamente qualcosa di fisico, anche solo un mondo virtuale, in cui le parole avessero il carattere etereo di una memoria digitale. Costruito il contenitore, lo spazio vuoto che in esso c’era iniziò ad avanzare delle pretese. Volle più storie di quante già non ve ne fossero. Decisi allora che mi sarei costruito una memoria di esperienze reali e virtuali più grande: nulla di mai visto prima, giusto qualche libro che molto raccontava e qualche passeggiata vicino e lontano dove anche tanti altri andavano. Riempii il magazzino virtuale così tanto che decisi di riorganizzare le stanze, con nuovi indici e nuovi cartelli per raggiungerli. E decisi anche che era un peccato che le vecchie storie e le nuove stanze restassero lì da sole senza incontrare mai lo sguardo di nessuno. Decisi allora che avrei costruito qualcosa, nulla di materiale anche solo un calendario di date, per condividerle un po’: le avrei raccontate a chi era deciso ad ascoltarle nel luogo stesso in cui erano nate. Ne raccontavo ogni volta di diverse. Le storie diventarono anelli di congiunzione. Costruirono loro nuovi legami: persone che si legarono per un’ora di cammino e altre che si legarono per il cammino di una vita. Decisi allora di costruirmi più tempo per camminare con le une e con le altre. Occupai così tanto il tempo che non ne trovai più per ricordarmi ogni tanto quello che avevo da tempo iniziato a raccogliere. Decisi allora di costruire qualcosa di fisico per ancorare meglio la memoria, ma non sono sicuro che basti.
Ora quindi non mi resta che decidere cosa fare.
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