"Questo è Beniamino, o meglio, era Beniamino a Trebbana. Non potevo non informarti dell'esistenza di Beniamino, perchè per me Trebbana era anche lui!"
(Valeria, brillante commentatrice di questo blog)
(Valeria, brillante commentatrice di questo blog)
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Però ad alcuni, baciati da un’alchimia personalissima, riservava un’ospitalità focosa. Quando il padrone dava il suo assenso tutti gli animale del cortile scodinzolavano a festa. Era un’orchestra che accompagnava l’eletto di turno fino alla porta di casa per scoprire il lato dolce del losco figuro: un mondo di vino e di cibarie protetto da una porta privata sul lato destro dell’ingresso. Beniamino serviva le sue scorte con il condimento della filosofia che nutriva rubando parole alle frequenze di radio rai e ai libri che leggeva in abbondanza.
Fu proprio per restituire un libro preso a prestito che la giovane musicista venuta dalla pianura scoprì che Beniamino non abitava più a Trebbana. Se n’era andato. I più dicevano che era tornato tra i civili, rubato al suo eremitaggio dal richiamo di una donzella di Grisignano.
A Valeria rimase il libro e la nostalgia per l'omone che le rendeva ancora più magico quel luogo.