Leggende romagnole, avventure metropolitane, suggestioni dal mondo e altre divagazioni in evoluzione pluriennale.
sabato, agosto 26, 2006
Tramonto a Trebbana
2 commenti:
Anonimo
ha detto...
Proprio ieri sono stata a Trebbana (ci vado abbastanza spesso, in realtà, perchè è assolutamente un posto magico)..hai qualche notizie sulla leggenda della quercia, per caso? non riesco a trovarne notizie da nessuna parte!
la quercia di Trebbana, in quanto albero, non porta con sé una leggenda. E’ però vicina all’eremo di San Michele in Trebbana che rappresenta un bell’esempio dell’alacre operosità romagnola. E’ stato recuperato dalla comunità parrocchiale di Don antonio in un’ottica puramente corporativa. Lo spirito di quel recupero traspare nella porta della chiesa che tutt’ora è sempre aperta a chiunque vi passi di fronte. Un’applicazione concreta della filosofia secondo cui “la porta aperta è la miglior cassaforte”.
Una leggenda caratterizza invece la sorella della quercia di Trebbana, ovvero la roverella di Montalto, pochi chilometri sopra a Premilcuore. Quell’albero altrettanto imponente è definito dai forestali “la roverella assassina”. Si pensa infatti che il gigante con il suo vigore vegetativo abbia gradualmente soffocato la comunità di cinque o sei roverelle più piccole con cui condivideva lo spazio.
Entrambe le querce hanno un’età stimabile di circa quattrocento/quattrocento cinquanta anni. Chissà quante piccole storielle potrebbero raccontare. Ma sono silenziose e, dunque, non resta altro che immaginare o imbattersi per caso in un raffinato gruppetto di signori e signore con qualche anno in più (http://duemondiameta.blogspot.com/2008/04/50-anni-dopo-appuntamento-con-gli.html).
2 commenti:
Proprio ieri sono stata a Trebbana (ci vado abbastanza spesso, in realtà, perchè è assolutamente un posto magico)..hai qualche notizie sulla leggenda della quercia, per caso? non riesco a trovarne notizie da nessuna parte!
vaabbon@tin.it
Cara Valentina,
la quercia di Trebbana, in quanto albero, non porta con sé una leggenda. E’ però vicina all’eremo di San Michele in Trebbana che rappresenta un bell’esempio dell’alacre operosità romagnola. E’ stato recuperato dalla comunità parrocchiale di Don antonio in un’ottica puramente corporativa. Lo spirito di quel recupero traspare nella porta della chiesa che tutt’ora è sempre aperta a chiunque vi passi di fronte. Un’applicazione concreta della filosofia secondo cui “la porta aperta è la miglior cassaforte”.
Una leggenda caratterizza invece la sorella della quercia di Trebbana, ovvero la roverella di Montalto, pochi chilometri sopra a Premilcuore. Quell’albero altrettanto imponente è definito dai forestali “la roverella assassina”. Si pensa infatti che il gigante con il suo vigore vegetativo abbia gradualmente soffocato la comunità di cinque o sei roverelle più piccole con cui condivideva lo spazio.
Entrambe le querce hanno un’età stimabile di circa quattrocento/quattrocento cinquanta anni. Chissà quante piccole storielle potrebbero raccontare. Ma sono silenziose e, dunque, non resta altro che immaginare o imbattersi per caso in un raffinato gruppetto di signori e signore con qualche anno in più (http://duemondiameta.blogspot.com/2008/04/50-anni-dopo-appuntamento-con-gli.html).
A presto sui più remoti crinali di Romagna...
silvio
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