sabato, aprile 26, 2008

Magie dermatologicamente testate

Quelle odiose verruche proprio non volevano saperne di scomparire. Ciclicamente si riaffacciavano, più o meno sempre nella stessa posizione: sotto il mento. Temporeggiavano per qualche settimana fino a quando una di loro si sporgeva avanzando inarrestabile.

Il dermatologo era già intervenuto più volte per asportarle e la diagnosi era sempre stata la stessa: fenomeno psicosomatico. “Sono verruche filiformi – diceva – non si propagano quando fai la barba. Sono il tuo punto debole: sei sotto stress e lo sfoghi così”.

Le verruche ricomparvero una volta ancora e il paziente una volta ancora varcò la soglia del dermatologo, un nome noto dell’ospedale più noto della città. La routine fu la stessa. Si distese sul lettino, aspettando le agili trinciatine sulle sue protesi inutili. Fu lì, tra strumenti di precisione e disinfettanti polifunzionali che la dottoressa si lasciò andare oltre la solita diagnosi. “Perché non ti fai toccare?” chiese.
“Cioè?” rispose il paziente indeciso.
“Dal mago – dico – solo che non so più quale suggerirti. C’era quello di Castrocaro, ma credo che non visiti più”.

8 commenti:

BC. Bruno Carioli ha detto...

Vecchio rimedio campagnolo.
Una patata tagliata a metà, sfregata sulle verruche, infilzata poi con stuzzicadenti, lascista al buio, appassisce la patata e la verruca.
Crederci?

silviomini ha detto...

Mmm... Sento odore di metafisico come nel caso del mago. Però, a prescindere dall'efficacia del metodo, sarebbe interessante capirne l'origine.
Perché una mezza patata e perché infilzata con gli stuzzicadenti?
Conoscere la risposta darebbe certamente la possibilità di raccontare una bella storia.

Anonimo ha detto...

...potrei abbandonare momentaneamente il mio raziocinio e chiedere informazioni ai miei clienti campagnoli over 80 che sanno il fatto loro quando si parla di patate e stuzzicadenti...vi farò sapere!

la farmacista

Anonimo ha detto...

..niente di nuovo sulla patata ma ho scovato qualche altra chicca. Il primo trattamento prevede l'aglio: prendetene alcuni spicchi, pestateli per bene nel mortaio e applicateli alla verruca nel corso della notte. Fate attenzione a non lasciare scoperta la parte di epidermide sana. Durata del trattamento: da 10 a 15 giorni, secondo i risultati che si ottengono. Chiamato in causa anche il cavolo: alla sua linfa, raccolta con un'incisione sullo stelo, si attribuisce la virtù di far scomparire verruche di ogni natura. A titolo di curiosità: si racconta che in una certa regione francese ci si serviva di una ciocca di capelli, tagliata nel giorno dell'Ascensione, inserita in un'incisione fatta su un ramo di rosa canina; la consuetudine (o la leggenda) vuole che il ramo si seccasse e che le verruche sparissero.
A voi la scelta!

la farmacista

Unknown ha detto...

io sapevo che anche il latte del fico fa sparire le verruche, peccato che non siamo in stagione...

silviomini ha detto...

Grazie per i copiosi contributi. Mi stupisce solo che si siano manifestati in corrispondenza di un post sulle verruche.

Forse è proprio vero quello che studiavo ai tempi della mia tesi sul giornalismo scientifico: la nostra società è pesantemente medicalizzata e dunque sono prioritariamente le notizie a sfondo medico - ancor meglio se a sfondo magico - a sfondare la soglia della notiziabilità.

silviomini ha detto...

Comunque, appena ho un attimo di tempo mi adopero per raccogliere tutto in un piccolo pamphlet: Piccola summa di rimedi popolari contro le verruche :-)

Unknown ha detto...

una MINI summa !!!!