martedì, luglio 25, 2006

Perché fare la guida? Ecco le prime risposte

“Ti svegli la mattina all’alba, guardi il cielo, prepari lo zaino. Sali in macchina e accendi lo stereo, una sosta per il caffè e risali la vallata. Il profumo della primavera, i colori dell’autunno, il silenzio della neve e il caldo tepore dell’estate. All’imbrunire quando la sera si avvicina volgi lo sguardo verso i tiepidi raggi di un sole che si sta addormentando, i crinali si tingono d’azzurro, chiudi gli occhi e ascolti la voce del vento. Cosa c’è di più bello?

La gioia negli occhi dei tuoi compagni di viaggio!

Lello – Accompagnatore di Montagna

La riflessione è di Leonello, l’accompagnatore di montagna che ci ha seguiti nella maggior parte delle escursioni compiute per il corso da guida ambientale escursionistica realizzato a Forlì da gennaio a luglio 2006. L’elogio del lavoro di guida è arrivato oggi nel giorno dell’esame conclusivo. L’ho riportato perché è stato uno dei tanti simpatici mattoncini che ha trasformato questa fine corso in un appendice di vita liceale. All’alba c’è stata la leggera tensione che precede ogni esame. Poi la goliardica attesa collettiva dei risultati, consumata utilizzando i banchi come sdraio. E infine la gita altrettanto collettiva al mare, nel mio caso per il primo, sempre un po’ sacro, tuffo in riviera.

Una bella giornata insomma. Di quelle che ti riappacificano con mesi percorsi da un eccesso di adrenalina. Di quelle giornate in cui qualsiasi proposta arriva, tu sorridi e dici “perché no?”, con la carica della prova appena superata e senza l’assillo di un altro traguardo dietro l’angolo.

Ora che questa giornata si conclude, non mi resta che raccogliere l’appello del mio “maestro” e mettere in saccoccia le prime gioie dei miei compagni di viaggio. I dodici impavidi amici e colleghi che sabato e domenica mi hanno seguito su a Pian del Grado, al Poderone e al Castellaccio di Corniolino. Un grazie a tutti, specie a coloro che hanno sperimentato le mie alternative d’altura pur avendo nel sangue il sale del mare e nell’anima le infradito da notte in spiaggia.

La parola agli escursionisti della mia prima ufficiosa escursione guidata, “La ripa, il borgo e il castellaccio”. In breve qualche stralcio di sms inviatomi domenica sera:

“Eh, una certa stanchezza a tratti mi pervade…Due giorni davvero belli e sani” (Fra’)
“Siamo tutti arrivati, felici, stanchi e x il momento senza zecche! Grazie 1000 (Marci)
“Grazie di tutto. Sono stata davvero bene” (Monica)

Foto 1: nel cortile di Pian del Grado

Nel cortile del borgo di Pian del Grado


Foto 2: sulla mulattiera verso il Castellaccio di Corniolino

Sulla mulattiera tra Campigna e Galeata verso il Castellaccio di Corniolino

3 commenti:

Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

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