domenica, dicembre 16, 2007

Il caffè, il vigile e la multa

C’è un cliente in divisa ogni martedì mattina nel bar di viale Roma. Entra un attimo per ritemprarsi dal freddo della strada, posa il cappello e ordina un caffè. Le ragazze al banco servono il vigile con il sorriso sulle labbra, lo accolgono come uno di casa: insieme scherzano per qualche minuto. Poi cala un attimo di silenzio: l’ufficiale prende la penna, completa i cambi del verbale e, con lo stesso sorriso di prima, si rivolge alle ragazze al banco: “Sono 250€ anche questa settimana” dice loro.

Succede tutte le settimane. Il bar rimane aperto anche nel suo giorno di chiusura e il vigile passa per depositare il suo verbale. Martedì dopo martedì.

3 commenti:

Giammin ha detto...

Le multe ormai hanno perso il loro senso "dissuasivo/preventivo"...

Per chi se lo puo' permettere o ha un vantaggio economico non hanno alcun senso...una specie di tassa...

Le multe dovrebbero essere proporzionali al reddito ma anche in questo caso penso che alla fine quelli che pagerebbero meno sarebbero sempre i soliti ignoti dal fisco...

silviomini ha detto...

Più che una tassa le multe sono ormai le tasse: a Bologna Sirio ha fatto guadagnare più dell'Ici...

Comunque l'eccentrico in questa storia è il carattere abituale della multa: mi sembra un elemento sufficiente per riflettere o sull'assurdità della norma a cui la multa fa riferimento o sulla compiacenza eccessiva dell'ufficiale che ne deve garantire l'osservanza.

Anonimo ha detto...

Yes, silviomini, I have lived a unique life; and I have started from the poorest of the poor. Most of how I did it is in my brain or my mind. You or anyone could do it too but you really have to want to and believe it first; otherwise, it doesn't work out.

Thanks for visiting my blog about birds; and I have another; too. Brookville daily photo.