mercoledì, gennaio 11, 2012

L'India di cui non vi parlerò troppo - (1) in cerca di Bombay

25 dicembre 2011

L'abitudine alla partenza allontana l'esotismo dei primi viaggi. Il caos apparente di un mondo lontano, gli imprevisti, piacevoli e non, attraversano i sensi con un ritmo blando. Si conoscono i propri limiti e gli accorgimenti per superarli. Si sono già viste in passato le abitudini più eccentriche e ci si passa al fianco con disinvoltura, senza enfasi o stupore.

La strada diventa invece una continua analogia: i luoghi di oggi si mescolano a quelli di ieri e così gli stati d'animo. L'io scorre nello spazio e nel tempo, raccogliendosi voluttuoso attorno ai momenti rimasti impressi: una foto, un incontro per strada, un viaggio in ape avvolto nel sacco a pelo, una birra sulla terrazza in mezzo a lingue straniere.

Non si cerca più l'avventura. L'esperienza ha insegnato che arriva nei modi e nei tempi che l'avventura stessa decide. E questi sono spesso originali rispetto ai confini ristretti dei propri desideri miopi.

Si cerca semmai la concentrazione. Il periodo che precede la partenza si carica d'ansia perché è come se in pochi giorni si volesse mettere un punto, andare a capo e non lasciare nessun periodo in sospeso. Si ordinano i biglietti da visita, si sincronizzano le rubriche, si pagano le multe, si visitano i parenti, si gettano le carte che non servono più. Il resto, ciò che è troppo complesso da chiudere, si rimanda. E, segretamente, si coltiva la speranza che in propria assenza qualche questione spinosa appassisca da sola e scompaia al ritorno.

Alla partenza l'ansia tace. Torna a volte per qualche dimenticanza nel bagaglio, ma presto svanisce. Il presente ti chiama a sé. Ti indica, senza lasciarti incertezze: “A te, dico proprio a te” ammicca, talvolta suadente, benevolo, intrigante, altre volte spigoloso, stancante, irritante.

L'aereo intanto atterra all'aeroporto di Bombay. Tra i suoi sedici milioni e mezzo di abitanti, con la notte ancora a rendere cupi i colori, avverrà il primo incontro con il sub continente indiano.

2 commenti:

Prova ha detto...

gran pezzo, la voglio leggere tutta così l'India!
Francesca

Adriano Maini ha detto...

Me ne ha parlato, dell'India, spesso un caro amico, colto e sensibile!