martedì, aprile 03, 2007

Una vita di caffe' freddo e sigarette

I neon viola illuminano una decina di vecchie confezioni di Iced Coffe sparse qua e la' dietro i seggiolini posteriori dell'auto. Waine ne beve sempre tre o quattro nelle sue lunghe giornate sulle piantagioni di patate nell'Australia del Sud. Due litri circa di caffe' che l'accompagnano dalle sette del mattino alle sette della sera, dal lunedi' al sabato, dodici mesi l'anno. Non mangia altro. "Iced coffe and cigarettes. The recipe for a long life here in Penola. Ah, ah, ah", strascica al mattino con il suo inglese dove la "o" suona come una "u" e la "a" come una "r".

"Ah, ah, ah", ride ancora sotto gli occhiali scuri che gli coprono sempre gli occhi. "L'altra settimana - racconta eccitato - stavo guidando sulla strada principale tra Adelaide e Mount Gambier. Ero a palla. 150/160 Km/h quando ho imboccato la strada sulla mia destra, la terza fuori citta'. C'e' macato poco. Una fottuta donna stava guidando nella strada interna e ha attraversato la mia proprio mentre passavo. Ci siamo sfiorati, capisci, ho sentito il rumore delle lamiere. Pochi centimentri e smash eravamo morti tutti e due. Ma si e' risolto tutto con un rigo. Ah, ah, ah".

Waine attraversa sempre le sterrate strade del Sud Australia a velocita' folli. "Forse - soggiunge Sophie, una delle ragazze francesi che lavora qui - e' per cancellare l'apatia di un'intera vita tra le patate. Deve provocare qualcosa per sfuggire al nulla".
"Un po' come se fosse il James Dean di Penola?".
"No, direi che il fascino non e' quello. Waine e' solo un po' bruciato. Troppe sigarette, troppo iced coffe, troppe patate e troppe birre".

Waine e Steve, un omaccione barbuto che ricorda fortemente Bud Spencer, sono stati il contorno di un'interminabile settimana di raccolta patate. Dieci, dodici ore al giorno su un enorme scavatore a separare i frutti della terra dalle rocce in esubero e a frenare i voli pindarici che la mente produce in vuoti cosi' prolungati".

La campagna australiana sa pero' anche farsi voler bene. Sabato scorso, per esempio, la piccola Penola si e' vestita con i migliori aromi del barbecue. Lindsey, il macellaio del paese, ha sgozzato un agnello arrostito per un intero pomeriggio su un ciclopico spiedo che gli Australiani chiamano "speed rost". Risultato: carne a tonnellate, bagnata con il celebre Cabernet Shiraz del Coonawara e con un bianco passito. "Good aussie lamb, good aussie wines, good aussie spuds (slang locale per patate) and good aussie friends. You can't ask for more!", ha detto chiamando il brindisi.

Waine era tra la trentina di persone di Penola presenti all'avento. Al vino ha aggiunto qualche decina di birre e tra una pinta e l'altra ha infrottuosamente cercato di imparare gli intricati nomi della comunita' internazionale approdata qui per i lavori stagionali: Silvio, Silvayn, Tsegun, Marc, Freda, Julien, Derrin... "Se dovessi imparare i nomi di tutti i backpackers che passano di qui, nella mia testa non rimarebbe spazio per nient'altro".

Sei giorni dopo il fatidico barbecue e' di nuovo tempo di fine settimana. La strada di Waine e la mia si separareanno per sempre. Lui con le sue patate, io negli infiniti vigneti coltivati da un gaudente fattore di origine greca, che si fa ben volere grazie a un sontuoso caffe' alla turca. E' dunque tempo di saluti. "Domani - gli dico - ti puoi finalmente godere un giorno di liberta'".
"Yeah - risponde lui, sempre dietro i suoi occhiali scuri - I can get pissed. Iced coffe and cigarettes in the week, and barbe and beers in the weekend. This is the recipe for a long life in Penola. Ah, ah, ah".

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Che bellezza!!!
Ho come l'impressione che non tornerai in Italia...e fai solo bene!
Qua non è migliorato gran ché, anzi.
E' davvero tempo di andare.
Greetings.

Enrico

silviomini ha detto...

Prima o poi si torna. E, dopo questa esperienza, credo che apprezzero' ancor piu' di prima alcuni piaceri tipici della vita italiana, tra cui, non ultimo, la varieta' paesaggistica, sociale e culturale concentrata nel raggio di pochi chilomentri.

Peccato solo che tali piaceri siano spesso adombrati da malumori e disfunzioni generalizzate.