Per tutti gli estimatori degli gnomi di Campigna, riporto una brano del racconto di Luciano Foglietta “I cappelletti del folletto”, inserito nella raccolta All’ombra del Falterona (Marzocchi editrice, 2000):
Si sa che, spesso, la fede scende a compromessi con la superstizione. Tra le credenze poco ortodosse c’era (e c’è ancora adesso in Romagna) quella dei folletti, i mazapegul. Sono spiritelli quanto mai dispotici anche se allegri. Sono esseri che vagano tra cielo e terra come anime sfuggite al limbo. Tornerebbero sulla terra, da dove sono partiti senza la grazia del battesimo ma anche senza la condanna del peccato mortale. Essi vengono rappresentati come nanerottoli, una specie di gnomi vestiti di rosso e sempre col berrettino a cuffia dello stesso colore ben piantato sul capo. Le loro burle, le loro mattane sono infinite. Prediligono stalle e cucine e, essendo anche molto impudichi, la camera da letto dove dormono belle ragazze vergini. Si sa, infatti, di folletti follemente innamorati.
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Gnomotracce interne al blog:
La Madonna del freezer, la fata della cassapanca e il diavolo dello scantinato
3 commenti:
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