Tra madre e figlio, seduti ai due lati del salotto, si inseriva il rumore della fiamma scoppiettante della stufa in ghisa. Per il resto, silenzio. Ovvero un accorgimento per lasciare ancora un po' le cose come erano sempre state.
L'una vi leggeva lontananza e un poco di alterigia. L'altro una forma di protezione e un vago senso di colpa. Una differenza di conoscenza li separava e li riuniva solo nel rammarico di quel momento.
Ma non sarebbe durato a lungo. Quel silenzio sentiva già l'affanno dell'emozione che l'avrebbe travolto. Lo sapevano entrambi. In questo erano di nuovi uniti. Ma poi la madre e il figlio si separavano di nuovo. L'una si chiedeva se avrebbe mai riavuto quello che aveva sempre amato. L'altro si chiedeva se avrebbe mai accettato quello che non era ancora mai stato.
Alla prossima puntata per la descrizione dei fatti. Più chiari, come sempre lo sono rispetto ai presentimenti che li circondano.
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