Ho appena lasciato alle spalle le prime pagine de Il castello dei destini incrociati. E’ una raccolta di racconti scritta da Italo Calvino giocando con le carte e con le loro potenzialità narrative. Per scrivere, l’autore disponeva le carte, guardava i personaggi che rappresentavano e poi si divertiva a tessere le trame in grado di unirli.
Sabato nel podere di fronte alla Diga di Ridracoli non c’erano le carte usate da Calvino, ma anche lì i destini si sono sorprendentemente incrociati. Come in una divina scrittura, infatti, una volpe e un allocco hanno fatto visita alla nostra casa, comportandosi come i personaggi di una storia. Quella che per giorni ci aveva raccontato una nostra compagna citando versi da lei autografati con lo pseudonimo di “Passera Felice”. Versi dedicati dall’autrice a una storia sofferta, vera e biografica, versi in cui una penna volpina ha condannato alla vergogna il tradimento di un amante allocco.
A chi la intende,
La storia della volpe e dell’allocco (omaggio a Passera Felice)
Al nostro arrivo sabato sera, l’allocco era chiuso nelle mura del podere. Era rimasto intrappolato all’interno, lì doveva aveva cercato un’alcova più calda e bella. Era rimasto solo, tradito dal suo desiderio. La fuga era riuscita a chi era con lui, ma non a lui. Giorni di solitudine l’avevano reso ormai debole e impaurito, e, anche una volta libero, è volato via sciancato e visibilmente invecchiato. Dove? “Poco lontano”, ha detto qualcuno.
La volpe invece era fuori. E’ arrivata da noi liberamente e sfacciatamente. Ha fiutato la festa e senza pudori vi ha preso parte. Ha mangiato, ha socializzato e poi ha ripreso da sola la via della foresta per godere altrove della sua immensa compagnia. A pancia piena si è infine allantanata, pensando al tragico destino dell’allocco, suo vecchio amante: “Che scempio della natura”, ha pensato con rabbia meditando sulla giusta punizione di quell’uccello che volava senza cervello.
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Nota: Scusate la parentesi onirica che non tutti capiranno, ma il gioco di incroci era troppo intrigante per non essere tentato. Due animali rari che si presentano in una solo sera e si comportano come protagonisti di una storia già nota e che incrociano i loro destini in un podere di nome Il castello come se fossero figure de Il castello dei destini incrociati
1 commento:
da chi l'ha intesa:
prima o poi qualsiasi passera
(felice, solitaria o scopaiola) raggiunge il suo momento di massimo trionfo..
si tratta solo di aspettare che l'allocco, volando senza cervello (poichè citando la maestra delle passere felici: "quando s'alza l'uccello si abbassa il cervello") vada incontro al suo destino! firmato due passere solitarie
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