Il proprietario della Tabaccheria era ormai un mago delle parole crociate. Erano il suo passatempo preferito nelle ore centrali, quelle di un cliente ogni tanto. La sua bravura incuriosiva costantemente uno degli amici più assidui nel rifornirsi di cartine e sigarette. “Fammele fare a me”, chiedeva spesso. Il risultato dell'amico, però, non era ottimo e dopo un po’ passava a quelle con “l’aiutino”. E se pure quelle non bastavano, si irritava e cambiava le regole, inserendo qualsiasi parola che “ci stava”.
Chissà, forse cotanta inimicizia con le parole era la conseguenza di una cattiva alimentazione. “Ieri sera ho mangiato due filetti di placenta”, disse infatti un giorno l’amico al tabaccaio...
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